Un documentario che racconta il senso della ricerca e della fatica degli archeologi dell’Università degli Studi di Salerno guidati dalla Prof.ssa Antonia Serritella portano avanti su questo sito.
Questa produzione nasce come una narrazione sperimentale che gioca sulla relazione tra l’attuale abitato di Caselle in Pittari e l’antica “Città di Laurelli”.
Una piccola e indipendente produzione, nutrita e sostenuta dalla voglia di contribuire, con un piccolo racconto, alle grandi fatiche portate avanti dai ricercatori del gruppo Caselle in Pittari Archaeological Project sostenuti dall’Università degli Studi di Salerno, dal DiSPaC – Università degli Studi di Salerno e dal Comune di Caselle in Pittari.

La ricerca delle testimonianze e l’articolazione del documentario è guidata da un forte spirito indigeno, dalla voglia di raccontare le origini arcaiche di Caselle in Pittari. L’esigenza di attivare riflessioni, di porre interrogativi sulla connessione tra l’attuale abitato di Caselle e la sua comunità e un cantiere archeologico che ha ancora tanto da esprimere sia dal punto di vista scientifico che identitario.

Alcune delle pietre che oggi compongo il centro storico di Caselle in Pittari sono “partite” da questa antica e sepolta “Città di Laurelli” per creare comporre i muri delle case che oggi abitiamo. La pietra come elemento dinamico, arcaico e intimo allo stesso tempo, la pietra come casa e la pietra come forte elemento identitario.

Un Piccolo Documentario indipendente prodotto da Jepis Bottega®

Il trailer

Il 1° Settembre 22 il nostro LatoBeta ha ospitato l’anteprima del Piccolo Documentario “Laurelli, Caselle in Pietra”.

È stato bello ospitare alcuni dei protagonisti del Docu insieme a tanti amici e curiosi che sono venuti a visionarlo e discuterne!
A che gioco stiamo giocando?

A produrre contenuti che vanno in profondita, che scavano, che creano senso e che fanno discutere le persone!
In questa piccola Bottega funziona così da quando è nata. Produco e produciamo per creare senso e per generare opportunità.
Questo piccolo documentario che abbiamo presentato ieri sera parla del lavoro che i nostri amici archeologi stanno svolgendo da anni nel nostro territorio. Un racconto che parla di comunità, che restituisce il senso del lavoro che i ricercatori fanno per e oltre la ricerca accademica.

Nelle nostre comunità c’è bisogno di dinamismo e di produzione, di discussione, di ideazione e di implementazione, in maniera ciclica. Seminando, curando, zappando, raccogliendo e seminando ancora, come facciamo da sempre in questa nostra terra.
Grazie a tutti coloro che sono stati dei nostri e anche a coloro che non c’erano ma che avrebbero voluto.
Grazie a Antonia Serritella Michele Scafuro Ettore Valente e Maria Luigia Rizzo per i loro interventi durante la discussione.
Il #Racconto che porta al #Ricrea