LA PROPRIA STRADA SI CREA O SI TROVA?

NOTE SUI QUADERNI DI BOTTEGA

Mio caro Mastru,

questa domanda mi ronza nella testa da qualche giorno. La riflessione parte da due modi di dire in cui ci imbattiamo spesso, quelle espressioni del tipo “creati la tua strada” oppure “trova la strada giusta per te”.

Nel senso comune, spesso, queste due espressioni sono accomunate, sembrano essere portatrici dello stesso significato. Forse, in buona fede, lo sono, ma vale la pena rifletterci un attimo.
Nell’una intendiamo un’azione legata al fare, all’agire per creare, per determinare, come dire che quella strada che dobbiamo compiere non esiste ancora, va proprio costruita. Nell’altra evochiamo un’azione di ricerca, trovare il proprio sentiero, perché quel percorso c’è già, bisogna solo intercettarlo.

A questo punto proverei a ibridare le due espressioni generando un pensiero altro. In fondo la propria strada si fa cercandola.

Quando parliamo di carriera ad esempio, una delle espressioni più utilizzate è “fatti una carriera” oppure “ho fatto carriera”. Ancora una volta la carriera sembra qualcosa di tangibile, ma che è dipesa dalla nostra opera. In effetti è così. Se creo un percorso di valore, ad esempio facendo impresa, partendo da un piccolo solco, da una piccola traccia, giorno dopo giorno, pulisco, edifico, metto delle pietre quà e là, cerco di smussare i dossi, tolgo le buche che ostacolano il percorso e via via creo una strada.
É cosa diversa invece, agire intercettando un percorso esistente, ad esempio di un’impresa che esiste già e che magari mi piace come lavora, e percorrere la sua strada?

Scrivo, penso, rifletto e penso che in fondo i due approcci convivono, più di quanto questo ragionamento, fino a questo momento abbia tentato di tenerli divisi. Facciamo strada perché siamo dei buoni cercatori ed osservatori delle strade degli altri, facciamo strada perché ci lasciamo ispirare dalle strade degli altri.

Sono le 6.15 di questo 29 gennaio 2022 e sto pensando di chiuderla qui questa breve riflessione. Prima di andare però devo appuntare un ultimo pensiero. Tutto questo mi fa pensare alle “storie che camminano” che stiamo portando avanti con il progetto scritte.works.
Le strade camminano perché percorrono strade che esistono già, ma molto probabilmente continueranno a camminare anche grazie alla loro capacità di crearne di nuove.

(Dalle note sui quaderni di bottega. Cip. Caselle in Pittari 29 Gennaio 2022)